3.4.06

La Caduta

La Caduta, ci porta nella Berlino del 1945 e ci mostra gli ultimi giorni di Hitler e del terzo Reich visti dall'interno del bunker del Fuhrer. Tratto da un bestseller, scritto con l'aiuto della segretaria di Hitler Traudl Junge, il film ci mostra come Hitler e il suo gruppo più fedele reagiscono all'imminente disfatta. Il film è prevalentemente ambientato nel bunker di Hitler, anche se non mancano le scene ambientate in una Berlino devastata dall'avanzata russa, e fortunatamente non vuole affrontare discorsi retorici, ne giustificare le azioni dei singoli personaggi, ma solo dare una visione diversa e più profonda della psicologia delle persone che hanno condiviso la disfatta del terzo Reich. La sceneggiatura è perfetta nel delineare le varie personalità, giostrando abilmente fra l'una e l'altra senza appesantire la visione. Il film funziona anche perché riesce a indurre lo spettatore alla piena immedesimazione senza per questo trasmettere alcuna simpatia nei confronti dei protagonisti: semplicemente riesce a farci sentire assediati e vittime dei bombardamenti, a inquietarci per la follia crescente di Hitler e i suoi alti ufficiali, a terrorizzarci per la sua presenza scenica e i suoi rabbiosi scatti e soprattutto ad emozionarci per la triste fine di persone che non sono certamente né da compatire né da piangere, ma che sono talmente ben rappresentate da non poter lasciare nemmeno indifferenti.
Devo dire la verità, subito dopo la visione ero rimasto un po indifferente, ma poi ripensandoci mi sono accorto di ricordare le varie scene e i personaggi. Il film non è scivolato via come pensavo, ma qualcosa è rimasto e questo credo sia un grosso pregio.
Pollice alto. Un film da vedere.

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