20.3.06

King Kong

King Kong è la storia di uno scimmione alto una decina di metri che si innamora di una bella pulzella newyorkese, grossa quanto un suo mignolo (se va bene...). Lei all'inizio è un po' restia, per via che lo scimmione puzza un po' di selvatico e non ha proprio dei metodi da gentleman, ma poi piano piano capisce che la scimmia è molto ricca (possiede un'isola tutta sua!) e quindi si lascia corteggiare. Quando però arrivano al momento topico, al climax di massima espressione dell'amore, si insomma al trombaggio, K.K. capisce che se prova a infilzare la pulzella con cotanta "virilità", lei potrebbe diventare un pokino isterica e costringerlo a lavare i piatti e a guardare Vivere per tutta la vita. Quindi K.K. entra in depressione e alla fine decide di buttarsi da un grattacielo e sfracellarsi al suolo, perchè come si dice "si vive senza tutto, ma non senza patata...". Lei capisce di aver perso "l'uomo" della sua vita e tenta il suicidio, ma poi guardandosi intorno vede tanti "scimmioni" di dimensioni più normali e quindi decide di sposare un vecchio miliardario...
Questa in soldoni la trama di King Kong, ultima fatica di Peter Jackson, regista Neozelandese con il pallino per lo scimmione. Dopo i fasti della trilogia del Signore degli Anelli (sempre sia lodata!!!), Peter non riesce più a fare un film corto. Quindi mette sul piatto 2 ore e 50 minuti di pellicola, inserendo talmente tante cose diverse da utilizzare comodamente per fare 3 film diversi.
La prima oretta è uno spaccato sugli anni '30, con tantissimi particolari mostrati e con l'introduzione di tutti i personaggi (fra cui la pulzella, una bellissima e bravissima Naomi Watts). Poi si passa per un'oretta nell'isola di K.K. (e qui mi kiedo come mai gli autori non abbiano inserito un sottotitolo al film, tipo "King Kong vs Jurassic Park") dove ne succede di ogni, dall'arrivo dello scimmione, ai dinosauri, passando per una tribù indigena, bestiacce varie, voli pindarici, ricchi premi e cotillons ecc. ecc. Insomma, spettacolarità pura, effetti speciali a gogo, na roba da perderci gli okki. Poi nell'ultima parte, quando tutto si risposta a New York, il film si placa(rispetto all'isola) e diventa una sorta di drammone strappalacrime, con K.K. che va in centro con la bella per un "Ape", ma poi decide di arrampicarsi sul grattacielo più alto mentre viene bombardato a destra e manca da cannoni e aerei, e infine per salvare il suo amore si lascia morire cadendo dal grattacielo. Sigh!
Ma quindi il film è brutto? Secondo me no, è forse un po troppo prolisso e un po' troppo spettacoloso e fracassone nella parte centrale, ma tutto sommato il buon Peter è riuscito a fare un film godibile e che fortunatamente non annoia (vista la durata...).
Pollice alto per me che sono un fan di Peter Jackson, pollice mezzo per gli altri.

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