
C'è forse un talismano che potrà svelarlo e ristabilire l'equilibrio perduto: la leggendaria Mirrormask.
Inizia così il viaggio di Helena, novella Alice nel paese delle meraviglie (ha anke le ciabattine a forma di coniglio bianco...), alla ricerca della Mirror Mask che può ristabiliere l'equilibrio fra i due mondi della luce e dell'ombra e permetterle di ritornare a casa...
Le prime cose che colpiscono in questo film sono i disegni, bellissimi, le animazioni, le scenografie (evidentemente tutte costruite in digitale, ma assolutamente ispirate e integrate perfettamente con i personaggi), i colori, la luce, la fotografia.
Tutto straordinario, senza dubbio, da rimanere senza fiato. Perfino i titoli di testa e di coda che ci vengono presentati, sono perfettamente in linea con il senso del film. Tutto ciò che di visivo ha da offrire questo film è decisamente d'effetto. Purtroppo però, il tutto, cade inesorabilmente sul lato della trama, che dopo un inizio tutto sommato discreto, si perde nella classica lotta fra bene e male e negli ancora più classici problemi adolescienziali della ragazza (carinissima bisogna dirlo).
Quindi tirando le somme possiamo dire che il primo lungometraggio di tale Dave Mckean (complimenti comunque) è paragonabile ad una bellissima torta confezionata ad arte e visivamente irrestistibile, ma dal sapore quasi nullo.
Pollice mezzo per incoraggiamento a proseguire su questa strada visiva, ma da integrare con un po' più di sostanza.
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