3.5.06

Doom

Un gruppo di marines spaccaculo capitanati da The Rock, viene spedito su Marte in veste di carne da macello per mostri geneticamente modificati. Corse pazze per corridoi metallici, mostri di gomma penosamente nascosti nella penombra, frattaglie assortite e una scienziata bona con i capelli biondi raccolti a crocchia compresi nel prezzo. Ma io dico, ma ci voleva molto? Cioè: hai un budget di tutto rispetto, circa 60 milioni di dollari, The Rock come protagonista (quindi già puoi smettere di preoccuparti dei dialoghi, tanto non li sa leggere), i diritti di un videogioco stra-famoso ambientato su Marte trasformato in autogrill galattico invaso dai demoni dell'inferno in gita scolastica scesi dal varco dimensionale. E, soprattutto, sai che il punto più basso dei film tratti da un videogioco, ma proprio basso-bassissimo, irraggiungibile pure dalle trivelle di Bruce Willis, l'ha già toccato Uwe Boll con 'House of the Dead'. E allora buttala in casino di lusso, scatena 'sto inferno su Marte, straccia le vesti a The Rock e mettilo a sparare cannonate a una selva di mostri in CGI e torna a casa a contare i soldi, no? No. Di fronte a tanta e meravigliosa linearità, i responsabili della produzione si sono detti: "Ragazzi: abbiamo un videogioco in prima persona in cui non si fa altro che sparare razzi nel culo a dei mostri. Troppo poco, bisogna inventarsi qualcosa!" "Eh, ma ci vogliono le idee!""Dai, sforzatevi un po', che vi pago a fare?! Sforzatevi! Di più! Di più! Di p... stop. Chi è che ha scorreggiato? Vabbè, dai, lasciamo perdere: scopiazziamo dagli altri film..."Così, niente demoni e niente inferno: i mostri diventano esseri umani geneticamente modificati con la ventiquattresima coppia di cromosomi scoperta durante uno scavo archeologico su Marte e il film diventa 'Resident Evil: Hell on Mars'. Quindi la base si riempie di zombie, che corrono ovviamente. Alè!
Così Karl Urban, l'eroe della situazione, recita sempre come se si fosse appena alzato dal letto dopo la sbornia del secolo ed è andato su Marte perché ha un trauma da superare. Quale non si sa, ma 'sti cazzi, l'importante è che l'eroe abbia un trauma da superare che lo renda un anti-eroe contrastato. The Rock recita (volano parole forti, lo so...) per metà film come se dovesse interpretare l'eroe tutto d'un pezzo erede di Schwarzenegger, salvo poi diventare di colpo un figlio di puttana che uccide a sangue freddo uno dei suoi soldati solo perché non è d'accordo con lui. Perché? Boh, ma così almeno c'è un colpo di scena. Per "fortuna" Bartkowiak (il regista), verso la fine decide che è giunto il momento per la sua ennesima trovata geniale: stiamo realizzando il film di Doom? E allora ci piazziamo... LA SEQUENZA IN SOGGETTIVA!!!
Allora: Karl Urban è in fin di vita e quindi la scienziata bionda, che poi è sua sorella, che fa? Gli inietta il cromosoma 24. Solo che lui non diventa un mostro, ma un SUPER UOMO, perché, come spiega la scienziata, il cromosoma 24 agisce diversamente se iniettato in una persona BUONA. Dopo aver scoperto quindi che la merdosità degli sceneggiatori non ha mai fine e che, visto l'orda di zombie presente nel finale, il 99,9% della popolazione mondiale è composta da figli di puttana, Urban si sveglia super-forte, super-incazzato e inizia a spaccare culi in soggettiva per 10 MINUTI BUONI, con tanto di arma in evidenza in basso a destra dello schermo. Ma visto che alle stronzate non c'è mai fine, il finale è dedicato a Karl Urban e The Rock che se le danno di santa ragione a pizze in faccia e calci in culo... Tutto estremamente coerente non c'è che dire...
Pollice verso in ogni caso, anche se mi spiace visto che ho amato molto il videogame.

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